Il logo per Bagni Vistamare e la fiducia tra cliente e grafico
Aurora / maggio 14th, 2019 / 0 Comment
Necessità di un logo, cliente, progettista grafico: tre punti dello stesso triangolo.
Ma qual è l’elemento secondo me imprescindibile per far sì che tutto funzioni e si arrivi alla creazione di un logo che renda tutti felici, soprattutto l’attività del cliente?
La fiducia.
Quando si sceglie un grafico per la progettazione del logo la fiducia reciproca è un aspetto sottovalutato, ma necessario, anzi fondamentale, per lavorare bene perchè in questo modo ci saranno scambi di idee ed opinioni costruttive, e magari si potrà essere aperti ad idee inaspettate, non calcolate, che potrebbero essere quelle vincenti e più adatte.
Per Bagni Vistamare, l’ala sul mare con ombreggi e cucina di Vistamare, a Vasto, come al solito dopo il primo contatto con il cliente, ho analizzato tutti gli aspetti necessari alla realizzazione del logo, con il mio questionario di analisi (tipologia di attività, tipologia di clienti, mercato, conoscenza dei competitors, cioè i cosiddetti concorrenti) e la creazione di una moodboard di partenza, cioè una sorta di bacheca con le ispirazioni e lo stile, le sensazioni che avrebbe dovuto trasmettere l’identità visiva. E data la vicinanza geografica, sono andata a studiare dal vivo la struttura e l’ambiente che avrebbe ospitato i Bagni Vistamare, tornandone con questa bellezza qui sotto negli occhi.
Come al solito mi sono messa a lavoro con in mente i punti fondamentali del briefing avvenuto con il cliente: la professionalità, l’ecocompatibilità e l’eleganza della struttura, un luogo che unisce uno stabilimento balneare sulla bellissima costa dei Trabocchi a delle aree riservate ai matrimoni civili direttamente in spiaggia, la bellezza della natura in tutte le sue forme e dell’architettura ed un punto indispensabile, la V di Vistamare a caratterizzare il logo per continuità con quello già esistente di Vistamare Eventi.
L’idea di lavorare ad un logo che avesse una forte e fondamentale componente tipografica, giocato quasi totalmente sulle lettere, mi è piaciuta subito ed ho riempito pagine del mio taccuino con studi della lettera V in varie salse.
Ho cercato di unire l’elemento della natura e dell’architettura, del mare e dei trabocchi alla V e questo è quello che ne è uscito fuori.
Una prima bozza in cui la V è abbracciata da un’onda, un logo declinato in varie formazioni, dal semplice monogramma a quello completo racchiuso in un ovale vintage. La seconda bozza invece con la V unita a vari elementi cruciali, da quello architettonico con un richiamo alle colonne classiche, all’elemento botanico come collegamento alla natura, e le linee tipiche dei bracci dei trabocchi.
La risposta del mio cliente in visione alle due proposte mi ha insegnato che per quanto tu possa parlarci, cercare di illustrare la strada più giusta da percorrere, mostrare moodboard e ispirazioni, in realtà dall’altra parte non sai cosa il cliente si aspetta, cosa si è immaginato e prefissato come idea: infatti, in questo caso, si era trovato spaesato di fronte alle mie proposte, non si aspettava un’identità visiva di questo genere e quindi gli ho consigliato qualche giorno per rifletterci su.
Dopo esserci confrontati sulle nuove eventuali bozze, sullo stile da modificare, su cosa trasmettere, sul perchè avevo creato quei loghi in quello specifico modo, il mio cliente è tornato sui suoi passi, e abbiamo deciso che la proposta più giusta era la seconda, con qualche piccola modifica su alcuni punti che non lo convincevano (font, decori della V) per arrivare al logo che sarebbe stata l’immagine di Bagni Vistamare. Tutto questo pippone non per dire che il grafico è sempre nel giusto o intoccabile, ma che con fiducia reciproca (apro un breve capitolo riguardante il lavoro di grafico: non lavoriamo a senso unico, dall’altra parte abbiamo dei clienti con cui confrontarci e la parte più difficile è proprio quella di cogliere i loro spunti e dubbi per declinarli in maniera funzionale) si riesce ad arrivare, tassello su tassello, all’idea vincente che renda felice il cliente, soddisfatto il progettista grafico, e soprattutto faccia funzionare l’identità visiva.